Senza dubbio Verona è una città piena di cose da vedere e da fare…ma anche da mangiare. La ricchezza gastronomica di questa città è tale da dover avere sempre a portata di mano forchetta e coltello per assaggiare tutto!
Molti dei piatti tipici veronesi sono da periodo invernale o addirittura legati solo al periodo natalizio come l’ormai famosissimo e diffusissimo Pandoro, ci sono anche alcune pasticcerie veronesi che preparano ancora il Nadalin, che ne è l’antenato medievale. Fu inventato nel duecento per festeggiare il primo natale di Verona sotto la signoria della famiglia Della Scala (scaligera). Il pandoro arriverà solo 600 anni dopo!
Sono tante ricette legate alla polenta, in particolare con cacciagione (polenta e osei) o con fagioli (polenta infasola). Un altro piatto simbolo di Verona, è la pasta e fagioli (pasta e fasoi) insaporita da quelli che venivano considerati gli scarti del maiale, come le cotiche e la cotenna ma anche pancetta e lardo.
Quindi una volta a Verona, abbiamo avuto l’imbarazzo della scelta su cosa provare (visto che l’elenco è davvero ampio). Ci siamo affidati ai nostri gusti e istinto. Sicuramente gli gnocchi era qualcosa da provare, e la scelta si è rivelata davvero azzeccata (tra i migliori gnocchi mai mangiati) con un saporitissimo ragù di anatra. Morbidi e gustosi, che sono spariti alla velocità della luce dal piatto.
Gli gnocchi hanno in parte oscurato l’altro buon primo tipico: i bigoli con carne di asino, un piatto comunque davvero particolare ed interessante. I bigoli sono un tipo di pasta ottenuta mediante trafilatura a torchio, di forma tradizionale, anticamente ottenuta a mano.

Pastisada de caval
Ci incuriosiva parecchio anche la pastisada de caval, che si potrebbe tradurre dal dialetto veneto come “brasato di cavallo”. È un piatto affascinante sin da la storia che ne da le origini al lontano 30 settembre 489 d.C, quando gli eserciti di Odoacre (comandante degli Eruli) e di Teodorico (che guidava gli ostrogoti) si affrontarono in una sanguinosa battaglia per il controllo d’Italia, proprio nei pressi di Verona. Odoacre fu ucciso da Teodorico e allo stesso modo furono uccisi tantissimi cavalli. Ecco quel che accadde: per non sprecare quella abbondanza di carne in tempi di guerra e carestia, fu conservata macerata nel vino insieme a varie spezie. La successiva cottura diede origine alla ricetta che oggi conosciamo come “pastisada de caval”.
Caratteristica di questo piatto è la lunghissima cottura (sette ore o oltre a fuoco lento) e spezie come ginepro, alloro e chiodi di garofano che ne esaltano il sapore. Ma soprattutto si noterà subito l’abbondanza di cipolla (per ogni kg di carne un kg di cipolla!) che è rimasta nel mio stomaco anche dopo aver lasciato Verona, come souvenir… Come dire, ricetta buona ma un po’ pesantuccia. Adagiata come da tradizione sopra una base di polenta.
Per aiutare a mandar giù questi piatti ben saporiti, uno dei veri protagonisti della tavola a Verona è senz’altro il vino. A Verona e dintorni i vini sono di altissima qualità, una vasta scelta di bottiglie DOC come il rosso Valpolicella, il rosso Bardolino, il bianco di Soave e uno dei miei vini preferiti che piace molto anche a Patricia: l’Amarone, sempre proveniente dalla Valpolicella. (Questa zona in provincia di Verona che comprende sette comuni , territorio preziosissimo per quanto riguarda la vinificazione!)
L’Osteria dove abbiamo mangiato ha un nome veronese inequivocabile “Giulietta e Romeo”, a primo acchitto ci ha lasciati un po’ scettici. Essendo “troppo” nel centro turistico della città, poteva risultare troppo turistico anche nei contenuti. Ma in effetti la dritta dataci proprio da una signora veronese si è rivelata molto buona. Proponendo piatti tipici per turisti e non, fatti davvero bene e con prezzi giusti! Tutto quel che abbiamo descritto fin ora lo abbiamo provato all’osteria e la consigliamo!
La ragazza che lavora da Giuletta e Romeo ci ha anche dato la ricetta della pastisada de caval. Per chi ha il coraggio di provare a farla, eccola qui!

Dolcetto shakesperiano
Per quanto riguarda i dolci ci siamo rivolti alla ottima Pasticceria Cordioli , sempre restando in tema shakespeariano abbiamo provato i romantici “Baci di Giulietta” e per la par condicio anche i “Sospiri di Romeo”, entrambi fatti con pasta di mandorle e nocciole, col la differenza che i baci hanno l’aggiunta di cioccolata (sono quelli che ci sono piaciuti di più). Perfetti da affiancare ad un buon caffè.
La pasticceria è nota anche per alcune torte tradizionali in città come la Torta dell’Alleanza e la Torta Veronese (detta anche torta russa). Cordioli è tra le pasticcerie che a natale prepara il Nadalin.
C’è da dire che Maria ha dato il meglio di se nella pasticceria. S’è messa a ballare e a salutare tutti, tanto che la proprietaria se ne è innamorata e ha iniziato a regalarle dolcini e biscottini, forse quella di Maria era solo una strategia!

SERVIZIO
Osteria Giulietta e Romeo
Indirizzo: corso Sant’Anastasia, 27, Verona
Telefono: +39 0458009177
Sito: www.osteriagiuliettaeromeo.it
Orari di apertura: 12.00 alle 14.30 e 18.30 alle 22.30 (martedì alla domenica), chiuso lunedì
Prezzo: 9 euro (gnocchi o bigoli), 12 euro (pastisada de caval)
Pasticceria Cordioli
Indirizzo: via capello, 39, Verona
Telefono: +39 0458003055
Sito: www.pasticceriacordioli.it
Orari di apertura: 7.30 alle 12.40 e 15.00 alle 19.30 (lunedì a sabato), 8h.0 alle 13.00 e 15.30 alle 19.00 (domenica e festivi)
Prezzo: 2,00 euro (baci di Giulietta e sospiri di Romeo, un euro ciascuno)