Possiamo dire che la Sardegna è stata una dei posti che eravamo più ansiosi di conoscere. In primo luogo perché è stata l’ultima tappa del nostro viaggio e la sensazione che l’avventura stava per finire ci ha lasciato un misto di dispiacere e euforia. In secondo luogo, perché l’isola è una regione dove non eravamo mai stati, quindi condividevamo una grande curiosità nel conoscerla. Questa ansia è aumentata nei due giorni prima del viaggio, per diversi motivi: Maria ha avuto una gastroenterite abbastanza grave e si è indebolita parecchio. La mattina della partenza, però, si è svegliata senza febbre, con un visino più allegro quindi abbiamo deciso di prendere l’aereo all’ultimo momento.
Solo cinquanta minuti di volo da Napoli verso la Sardegna e già mentre sorvolavamo l’isola ci siamo resi conto che stavamo raggiungendo una zona completamente diversa di tutto ciò che avevamo visto fino ad ora in Italia. Dopo aver viaggiato in tutto il paese, possiamo dire che ci sono tre regioni che si diversificano completamente con l’idea comune che si ha dell’Italia: Trentino-Alto Adige, Valle D’Aosta e Sardegna. Non ci sorprende che queste tre regioni sono giuridicamente autonome, con un sistema amministrativo indipendente e bilinguismo regolamentato. L’Alto-Adige è praticamente come l’Austria. La Valle d’Aosta una piccola Svizzera. Mentre la Sardegna è un mondo a parte.
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È praticamente la regione più isolata del paese, l’isola è considerata un paradiso naturale. Senza dubbio possiede le spiagge più belle d’Italia, alcune addirittura tra le più belle che abbia mai visto! (E se lo dice una brasiliana questo non è poco;) ) Oltre a stupire con il mare, la regione è sede di parchi naturali incontaminati, con grandi variazioni paesaggistiche: montagne, fiumi, laghi, foreste. In cinque giorni siamo rimasti a bocca aperta dall’inizio alla fine.
Un paradiso, dobbiamo dire, “quasi” incontaminato. Questa descrizione coinvolge sia l’incontro con la bellezza naturale mozzafiato, come nell’avere “alcuni” problemi. Il principale per noi: la mancanza di trasporto pubblico. Senza dubbio, la Sardegna è la regione più difficile d’Italia per viaggiare in autobus o in treno (peggio di Basilicata e Molise !!!). Tanto che, quando abbiamo fatto la nostra pianificazione iniziale del viaggio, avevamo incluso solo due città dove era possibile arrivare in aereo.
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La nostra salvezza è stata Matilde, una grande amica che è rimasta con noi per tutta la visita all’isola. Senza di lei, non avremmo potuto visitare le nove città dove siamo stati, Budoni per primo.
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Budoni si trova nella sub-regione della Gallura, costa nord-orientale della Sardegna, si sta trasformando in una delle principali località turistiche dell’isola. Ciò è dovuto ai 18 km di spiagge di sabbia bianca e sottile con acque cristalline . La più famosa è Cala di Budoni, a circa 1,5 km dal centro della città. Passeggiare su queste spiagge è bellissimo, soprattutto nella zona in cui il mare si sta avvicinando alla laguna. Posti ideali per praticare snorkeling e windsurf. Essendo quindi una zona molto turistica, ha anche una buona varietà di bar, ristoranti e alberghi. Siccome ci siamo stati a fine settembre, abbiamo trovato le spiagge quasi vuote. In realtà, settembre è il mese ideale per andare in Sardegna per chi, come noi, preferisce le spiagge poco affollate.
Un’altra cosa che abbiamo amato di Budoni (in realtà comune a tutta la Sardegna) è quello di poter raggiungere in meno di un km dal centro abitato uno scenario completamente diverso e quasi sempre deserto. Abbiamo fatto una meravigliosa passeggiata attraversando la parte interna. Abbiamo camminato per più di un’ora senza vedere neanche una persona. Relax totale!
Servizio
Cala di Budoni
Come arrivare: dalla SS 125 strada statale, girando nel centro abitato di Budoni e seguendo la strada Lungomare fino alla fine