Mamoiada: il vino cannonau e il folklore dei mamuthones

Mamoiada: il vino cannonau e il folklore dei mamuthones

Per Aldo, uno dei posti obbligatori durante il nostro passaggio in Sardegna era la piccola Mamoiada, nella zona della Barbagia. Anche se lontana dal mare e inizialmente senza particolari attrattive gastronomiche, Aldo era incuriosito dall’idea di conoscere i mamuthones. Siamo stati sul posto in una giornata nuvolosa, quindi abbiamo detto: “niente mare per oggi” e ne è valsa la pena! I mamuthones sono il personaggio principale del Carnevale sardo. La figura è rappresentata da maschere grottesche di legno dipinte nero, con un abito davvero particolare (quasi tutto in nero e con grossi campanacci sulle spalle). Durante le manifestazioni, sono accompagnate da personaggi antagonisti : gli issohadores,  i quali indossano maschere bianche, ugualmente in legno, con abiti colorati. Si tratta di una rappresentazione della corrispondenza tra le forze della natura. Non ho potuto fare a meno di notare la somiglianza dei mamuthones con altre manifestazioni del folklore del nord-est del Brasile. Anche se non ci sono testimonianze certe sulla provenienza delle maschere, alcune delle teorie più attendibili dicono che sono state già utilizzate prima di Cristo dalle comunità dei pastori e contadini sardi, come rituali atti ad influenzare il clima e il raccolto dell’anno, o per rappresentare la lotta tra Mori e i sardi per il possesso dell’isola. Tutta la tradizione popolare dei mamuthones e issohadores è raccontata nel Museo delle Maschere Mediterranee, che si trova nel centro della città. Il museo è operativo dal 2001 e ha una collezione completa, con riferimento ad altre manifestazioni carnevalesche nel Mediterraneo. Un altro luogo interessante per conoscere meglio questa tradizione è il laboratorio dello scultore Antonello Congiu. Poco lontano dal museo, il...
Carnevale, a Roma è tempo di mangiare dolci

Carnevale, a Roma è
tempo di mangiare dolci

Il Carnevale si avvicina e ed arrivato il momento di mangiare i dolci tradizionali di questa festa. Nelle vetrine di praticamente tutti i panifici e pasticcerie, si possono trovare vassoi pieni di bignè di San Giuseppe, frappe e castagnole, dolci fritti preparati solo in questo periodo dell’anno. Il bignè di San Giuseppe è stato creato innanzitutto per onorare il santo, poi è diventato simbolo della festa del papà. E lo si associa anche al carnevale, visto che le due feste sono vicine. Il bignè (al sud chiamato zeppola di San Giuseppe) è un dolce tipico romano, (molto simile al bignè alla crema classico) che anticamente veniva venduto nelle strade. E’ costituito da un impasto fritto, ripieno di crema pasticcera e spolverato da zucchero a velo. Esiste anche la versione al forno, ma quella più tradizionale ,è appunto, fritta. (Vedi qui la ricetta) Altri dolci fritti di carnevale sono le frappe (o chiacchiere) particolarmente croccanti, a base di farina, burro, uova e scorza di limone con abbondante zucchero a velo. (Scopri la ricetta) La Castagnole romane sono delle golose frittelle a forma di pallina dalla grandezza di una castagna (da cui il nome) realizzate con un impasto molto semplice fatto con farina di frumento, amido di mais, lievito, uova, burro, zucchero ,cannella, chiodi di garofano e liquori per dolci come lo strega o l’alchermes, chiodi di garofano (e a volte cardamomo). Tutto coperto da zucchero a velo. (Ecco come preparare la ricetta) Festa tutto l’anno Parlando di pasticceria tipica, possiamo dire che Roma non è fatta solo di Carnevale, ci sono altri dolci tradizionali che si possono trovare tutto l’anno...

Frappe di carnevale

Questa ricetta è facilissima e di basso costo. (ricetta per quattro persone) Ingredienti 200g di farina 40g di burro 2 uova 1 cucchiaio di zucchero 1 limone Zucchero a velo Sale Olio di arachidi per friggere Preparazione In un piano di lavoro, impastare la farina, le uova, il burro, lo zucchero, un pizzico di sale e la scorza grattugiata del limone fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lasciare riposare l’impasto per 30 minuti circa coperto da pellicola in un luogo fresco. Tirarlo col mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile. Con l’aiuto di un coltello, tagliarlo a striscioline della larghezza di due dita. Scaldare l’olio in quantità abbondante in una pentola alta e friggere le frappe fino a farle diventare dorate. Scolare in carta assorbente, lasciare raffreddare e cospargerle di zucchero a...

Castagnole romane

Le castagnole romane sono uno dei dolci di carnevale più conosciuti. Una delle variazioni famose è quella con il liquore di Alchermes. (ricetta per quattro persone) Ingredienti 250g di farina bianca 75g di amido di mais 75g di zucchero a velo 50g di burro 1 tuorlo d’uovo 125 ml di liquore Alchermes ½ bustina di lievito Olio di arachidi per friggere Sale Preparazione In una ciotola, mescolare la farina bianca, l’amido di mais, lo zucchero a velo, il tuorlo, il burro, un pizzico di sale, il liquore e, per ultimo il lievito. Impastare rapidamente con le mani fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Dividere l’impasto alla metà. Con ogni parte, formare dei rotoli del diametro di un dito e tagliarli a pezzettini uguali per creare delle palline. In una pentola alta, scaldare l’olio in quantità abbondante e friggere le castagnole finché diventano dorate. Scolare le palline in carta assorbente, lasciare raffreddare e aggiungere zucchero a...

Bignè di San Giuseppe

Questa ricetta fu creata in onore al santo però, pian piano è diventata un dolce di Carnevale. (ricetta per quattro persone) Ingredienti (per l’impasto) 150g di farina bianca 200g di acqua 60g di zucchero 80 g di burro 4 uova Sale Olio di arachidi per friggere (per il ripieno) 200 ml di latte intero 50ml di panna fresca 20g di amido di mais 70g di zucchero 3 tuorli d’uovo ½ bacca di vaniglia Preparazione (crema) In una pentola alta, versare il latte, la panna e l’interiore della bacca di vaniglia e scaldare la mescola finché cominci a bollire. Spegnere il fuoco e lasciare riposare per 5 minuti. In una ciotola, mescolare con un sbattitore elettrico i tuorli e lo zucchero fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiungere l’amido di mais. Unire il composto al latte con la panna e la vaniglia. Accendere nuovamente il fuoco e mescolare il composto finché diventi denso. Spegnere il fuoco e lasciare raffreddare. (impasto) Bollire l’acqua e il burro insieme a un pizzico di sale in una pentola. Spegnere il fuoco e versare, a pioggia, la farina. Mescolare bene. Mettere l’impasto un’altra volta a fuoco medio e lasciarlo cuocere, sempre mescolando, fino a che cominci a staccarsi della pentola. Spegnere il fuoco e aggiungere le uova e lo zucchero mescolando bene. Versare l’impasto in una ciotola e lasciarlo riposare per 30 minuti al coperto. Prendere due cucchiai e formare delle palline medie con l’impasto. Mettere a bollire l’olio in quantità abbondante in una pentola alta. Lasciare friggere senza muovere troppo le palline finche diventino dorate. Scolare le palline in carta assorbente e lasciare raffreddare....