Merano, la città del giardino più bello d’Italia

Merano, la città del giardino più bello d’Italia

I Giardini di Castel Trauttmansdorff sono un posto unico che resterà sempre nella nostra memoria, che sicuramente torneremo a visitare! (Dopo la nostra visita a Merano, Patricia ha continuato a ripetere per diversi giorni che voleva restarci a vivere). I giardini hanno una superficie di 12 ettari, con una varietà di fiori e alberi che vanno dall’esotico al Mediterraneo. Piante di tutto il mondo quindi, che crescono in un microclima spettacolare. In una armonia incredibile tra arte, natura e cultura. Tutto distribuito in varie terrazze a tema, dove camminandoci, ammirandone ogni angolo, si ha l’impressione di essere in un posto magico! Vedi altri foto del nostro viaggio I lunghi lavori di realizzazione dei giardini sono iniziati nel 1994 e sono durati ben 7 anni! In estate si organizzano degli importanti concerti all’aperto, tra cui soprattutto quello del World Music Festival più importante d’Italia. Il tutto circondato da una cornice di montagne e avente sullo sfondo il Castello Trauttmansdorf. Secondo l’atuale amministrazione del castello, “le origini del palazzo risalgono al Medioevo. I primi registri documentati parlano della sua esistenza intorno al 1300. Nella metà del XIX secolo, il conte Joseph von Trauttmansdorff acquistò l’edificio e lo ampliò fino alle dimensioni attuali. L’intervento fece della struttura il più antico esempio di fortezza neogotica del  Tirolo. Poco tempo dopo l’acquisizione della struttura da parte del Conte, l’Imperatrice Elisabetta d’Austria (Sissi) scelse Castel Trauttmansdorff, per la sua posizione particolarmente soleggiata e ben riparata dal vento, come suo soggiorno invernale preferito. Nel giardino si possono trovare un sentiero e una statua dedicata all’imperatrice. Il castello ospita oggi un curioso “museo vivo”: il Museo Provinciale...
Genova, le 13 attrazioni imperdibili della città di Colombo

Genova, le 13 attrazioni imperdibili della città di Colombo

Genova non ha soltanto il classico fascino della città di mare. Da Genova è partito Colombo per viaggi che hanno cambiato il mondo. A Genova è stata fondata la storica scuola cantautorale dove sono nati nomi come Umberto Bindi, Fabrizio De André, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi, Gino Paoli e Luigi Tenco. Città di tanti poeti della musica, e come ha scritto Ivano Fossati: “Chiedersi perché Genova sia l’epicentro storico della musica d’autore italiana e fucina ineguagliabile di talenti è un po’ come domandarsi perché i Beatles sono nati proprio a Liverpool e il rock’n’roll negli Stati Uniti”. Questo legame culturale ha fatto di Genova una delle città più interessante d’Italia, con tantissimo da vedere. I tre giorni in cui siamo stati in città certamente non sono stati abbastanza per conoscerla, ma diciamo che abbiamo visto l’essenziale ed anche mangiato abbastanza. 😉 (Vuoi sapere cosa e dove mangiare a Genova? Vedi qui!) Tra i primi posti che consigliamo di vedere è il centro storico di Genova. Una vasta parte di questa zona è Patrimonio Mondiale dell’UmanitàUnesco. Abbiamo soggiornato proprio vicino ai vari “carruggi” genovesi, questi vicoli di origine medievale che spesso ci hanno ricordato Napoli. Gli angoli più interessanti e belli dove passeggiare si trovano proprio dove siamo andati spesso a mangiare, l’area di Sottoripa. Tanti negozi, locali antichi, mercati di pesce e friggitorie, bello perdersi tra le crêuze ( i viottoli stretti, che hanno dato anche il titolo a un album di De Andrè “Crêuza de mä” in dialetto genovese) e arrivare anche a palazzi famosi che mostrano i fasti della antica Repubblica Marinara, come il Palazzo Spinola e...
Isernia: il viaggio peggiore ci ha portato a una delle zone più antiche d’Europa

Isernia: il viaggio peggiore ci ha portato a una delle zone più antiche d’Europa

Dimenticate tutto quel che abbiamo detto finora riguardo le difficoltà del viaggiare con i mezzi pubblici in Italia. Il nostro viaggio in Molise ci ha aperto una nuova serie inimmaginabile di guai! Ci sono volute quattro ore per percorrere i 75 km che separano Sulmona (in Abruzzo) da Isernia (Molise). La cosa peggiore è che la difficoltà non era tanto il tempo in se, ma come il percorso è stato fatto. Per arrivare ad Isernia, abbiamo dovuto utilizzare quattro autobus. Sì, QUATTRO AUTOBUS! Perché non c’è nessun treno che collega le due città. Fin dall’inizio, sapevamo che avremmo avuto problemi a viaggiare tra le due regioni. Nel 2011, la linea ferroviaria che collega Sulmona e Isernia non esiste più, e non si sa se e quando si riattiverà! Secondo la RFI (istituzione che gestisce la maggior parte del sistema ferroviario in Italia). Così abbiamo saputo che avremmo dovuto prendere due autobus: da Sulmona a Castel di Sangro e un altro da lì ad Isernia. Sarebbe quindi un po’ complicato perché, a differenza dei treni regionali, negli autobus non c’è spazio per “parcheggiare” il passeggino, quindi abbiamo avuto bisogno di chiuderlo e metterlo nel bagagliaio o nel piccolo spazio tra i sedili. Questo significa che bisogna sganciare due borse, uno zaino e una custodia della macchina fotografica visto che il nostro passeggino, oltre Maria, porta a mosaico tutto questo! Per non parlare degli altri due zaini che portiamo in spalla e il trolley. Prendere due autobus per noi significa fare e disfare tutto il nostro mosaico di bagagli due volte. La nostra situazione è stata ulteriormente complicata quando ci hanno...
Padova, la bellissima sorella di Venezia

Padova, la bellissima sorella di Venezia

C’è un detto veneto che dice “Venezia è bella e Padova sua sorella.” Niente di più vero! Padova oltre ad essere sede di uno dei più famosi santi della Chiesa Cattolica, possiede anche una delle università più importanti del paese. Ma la città è riuscita come poche ad integrare in forma armonica nel suo quotidiano il turismo religioso , la migrazione di studenti, ed un impressionante varietà di luoghi artistici.  È stata proprio questa armonia che ci ha incantato, molto diversa dalle altre città come Roma, Firenze e Venezia, che anche se splendide, soffrono invece di disarmonia riguardo questa integrazione. Vedi anche come è stato il nostro viaggio per Lazio Come a Verona, la città si rivela facilmente in tranquille passeggiate a piedi o in bicicletta. Questo, per inciso, è una delle grandi differenze tra il sud / centro e nord Italia (eccezione fatta per Pesaro). Proprio sulla mappa per visualizzare la configurazione di strade e piazze cambiano, arricchendosi con piste ciclabili lunghe, posti auto e noleggio biciclette. L’unico peccato è la mancanza di luoghi dove è possibile anche noleggiare una bicicletta con accessori. Avremmo preso un sediolino per bambini da mettere alla bici per girare con Maria, ma siccome non l’abbiamo trovato, abbiamo conosciuto la solo città camminando. Vedi come è stato il nostro viaggio attraverso l’Umbria Il primo posto che abbiamo visitato è stato la Basilica di Sant’Antonio, e qui c’è da aprire una parentesi. Chi viaggia per l’Italia, anche se non cattolico o appartenente a qualsiasi altra religione o nessuna , non può sfuggire la visita di numerose chiese. In Italia , le chiese sono praticamente sinonimi...
Urbino e il Rinascimento di Raffaello

Urbino e il Rinascimento di Raffaello

Ecco quel che si dice un appuntamento importante per un viaggiatore che vuole conoscere l’Italia e le sue bellezze. Tra i luoghi unici che una volta visitati non si possono dimenticare, c’è sicuramente Urbino! E non solo perché Urbino è la città natale di Raffaello (che è già un ottimo biglietto da visita), ma anche perché Urbino è stata uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, il che è tutt’ora evidente nell’architettura della città, il cui centro storico (a pieno merito) è Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Passeggiando per Urbino si ha davvero l’impressione che prima o poi Raffaello lo si incontri per strada! Si respira una atmosfera di “antichità”, dal fascino rimasto intatto nel tempo. Vedi altre foto della nostra visita ad Urbino Il Duomo di Urbino, nel centro storico, è la chiesa più importante della città. A mio avviso, molto più bella fuori che dentro, con le numerose statue che si affacciano dall’alto. Tra tutte si spicca quella di San Crescentino, patrono di Urbino (a cui si deve anche il nome della “crescia” di Urbino, di cui parleremo più avanti nel nostro post su Urbino Da Mangiare). Vale la pena comunque ammirare all’interno della cattedrale le due belle opere del pittore urbinate Federico Barocci: “Il martirio di San Sebastiano” e “L’ultima cena”. Leggi anche: Fano, sorpresa a sapore di mare e caffè Le mie impressioni di stupore davanti alla bellezza della città sono ulteriormente confermate durante la visita al Palazzo Ducale, che è a tutti gli effetti una città nella città! Proprio come aveva voluto Federico Da Montefeltro quando la fece costruire nel 1444. Le sue intenzioni erano...
Orvieto e l’opera che ispirò la Cappella Sistina

Orvieto e l’opera che ispirò la Cappella Sistina

Cosa vedere ad Orvieto? Mettetevi comodi che c’è tanto da dire! Innanzitutto, posso cominciare raccontando le nostre primissime impressioni nel vedere la città (che abbiamo visitato già tre volte). Addirittura Patricia se ne è così innamorata che in un impeto (esagerato) di entusiasmo l’ha trovata più bella di Firenze!!! Poi spiegando il motivo di tale affermazione: perché sicuramente meno turistica e meno “commerciale”, non come un enorme negozio a cielo aperto come sembra essere la pur bellissima Firenze. Siamo comunque entrambi d’accordo, lasciando perdere improbabili paragoni, sul fatto che il Duomo di Orvieto sia tra i capolavori d’arte più belli che si possano ammirare al mondo! Senza nessuna ombra di dubbio! In ogni caso, c’è davvero molto altro da scoprire ad Orvieto! Sin da quando si arriva, ci si può già rendere conto della prima impressionante peculiarità del posto, per cui già nell’antichità era definita “quel sasso che si erge verso le nubi al cielo” oppure “la città alta e strana”: la cittadina è arroccata su una rupe di tufo! E si può ammirare questo spettacolo sia uscendo dalla stazione che è nella parte bassa della città, che passando per l’autostrada. Tutta la parte vecchia della città domina la valle dall’alto! Se si parte da Roma in treno è un viaggio comodo e breve (meno di un’ora). Giunti alla stazione c’è la funicolare di Orvieto che si collega col centro storico (‘ncoppa jammo ja’… Funiculí – funiculá) percorrendo 580 m di percorso in due minuti, e con un biglietto unico si possono prendere i frequenti autobus che portano direttamente alla piazza del Duomo o scegliere di passeggiare a piedi. Vedi...
Spoleto e il ponte fatto da “mani divine”

Spoleto e il ponte fatto da “mani divine”

Spoleto è senza dubbio uno dei paesi più belli meglio collegati con Roma, dove siamo già stati prima che Maria nascesse e soprattutto dove siamo tornati volentieri, e non è da meno il fatto che abbiamo anche bei ricordi anche della ottima cucina locale! Oltre l’atmosfera che si respira nelle stradine del centro storico tra salite e discese, l’immersione nella natura a pochi passi dal cuore della città, ci sono monumenti di storia e arte che meritano assolutamente di essere visitati: come il Ponte delle Torri, un ponte/acquedotto molto impressionante e suggestivo! Il ponte stesso è un capolavoro architettonico, dove si può ammirare un panorama stupendo, giusto di fronte la Rocca Albornoziana che sembra essere sospesa in cielo. Il ponte è lungo 230 metri e alto 82. Interessante sapere che è ignota sia la data che gli artefici della costruzione . Teorie più attendibili ne danno origini romane, e pare sia stato completato verso la fine del 1300. Nel corso degli anni ha avuto ulteriori restauri e ricostruzioni, l’ultima in ordine di tempo, nella metà del 1800. Vedi altre foto della nostra visita a Spoleto Per la sua spettacolarità il ponte è stato decantato da poeti e scrittori, innamorati dei paesaggi spoletini. Parliamo di personaggi come Stendhal, Goethe, D’Annunzio, Carducci. Goethe nel suo saggio “Viaggio in Italia” lo descrive a ragione come fondersi con la natura, ad unire le due montagne. E da l’impressione di essere sempre stato li, forse di origine ignota perché fatto da mani divine. Anche il pittore William Turner dimostrò la sua passione per il monumento dipingendo il ponte stesso. Impossibile non associare Spoleto al...
Gaeta, una città “piatto completo”

Gaeta, una città “piatto completo”

Maestosa architettura barocca, documenti storici rilevanti nella storia italiana e non solo, splendidi paesaggi di mare e montagna, cibo ottimo e unico. Gaeta è stato il “piatto” più completo che abbiamo visitato nel Lazio. E abbiamo avuto anche l’enorme fortuna di avere cielo sereno con giornate da 22ºC nei due giorni che eravamo lì, nonostante fosse pieno inverno! Sarebbe stato tutto perfetto se raggiungere Gaeta senz’auto non fosse così complicato. Sebbene la città non sia troppo lontano da Roma, (circa 160 km) non esiste un mezzo di trasporto unico da Roma a Gaeta. Abbiamo dovuto prendere un treno dalla stazione Termini di Roma che ci ha portato fino a Formia. Dove abbiamo preso un minibus per il porto e poi un altro autobus che finalmente ci ha lasciato nel centro di Gaeta. Anche se il viaggio non è stato lungo ( 08:40 da Roma siamo arrivati alle 10.30 a Gaeta), è difficile da ridurre al minimo il fastidio di dover cambiare tre volte i mezzi di trasporto, essendo insieme a una bambina. Vedere altre foto del nostro viaggio a Gaeta Nonostante tutto ne è valsa assolutamente la pena! Già il solo passeggiare attraverso il centro storico della città e le sue strade dominate dal forte odore di cucina di mare è stato un piacere immediato! (Vedi anche : Tiella, la principale ricetta tipica di Gaeta) Gaeta ha molto da dire, le sue origini risalgono al VIII° secolo a.C. Nel periodo romano, la città era già un importante porto in Europa. Nel Medioevo, con le loro caratteristiche geografiche (è stata costruita su una penisola montuosa) serviva come rifugio contro la...
Viterbo, la città dei papi dove è nato il conclave

Viterbo, la città dei papi dove è nato il conclave

La nostra prima volta a Viterbo ci ha lasciati a bocca aperta: è una città deliziosa tutta da scoprire, dove si respira la storia di una città interessante da conoscere, piena di dettagli e curiosità. Abbiamo preso il treno Roma/Viterbo in un giorno ventoso ma pieno di sole, un treno che fa tantissime fermate (forse pure troppe) ma in compenso c´é una piacevole vista panoramica, per esempio si passa per il lago di Bracciano con i vari paesini e villaggi. Innanzitutto consigliamo di arrivare alla stazione Viterbo/Porta Romana (invece di Porta Fiorentina) perché è quella più vicina al centro storico da raggiungere comodamente a piedi. Una volta arrivati, la vista della porta ci ha dato una dimensione della bellezza di quello che avremmo visto durante la nostra visita. Vedi altre foto della nostra visita La Porta Romana esiste dal 1643, costruita per sostituire una porta che era ancora più vecchia. E´poi stata trasformata in un campanile della Chiesa di San Sisto (edificio che si vede attraverso la porta stessa). L’imponente struttura è stata costruita per proteggere la cittá, da Papa Innocenzo 10 °. Sulla sua sommità, appare una immagine di Santa Rosa, patrona della città e nelle sue mura si possono ancora vedere i segni delle esplosioni dalle truppe francesi che hanno cercato di invadere la città nel 1798. Ci sono tanti aspetti principali per raccontare Viterbo, il primo è quello di conoscerla come “la città dei Papi” sapendo che per circa 24 anni, sin dal 1257 il palazzo papale di Viterbo ha ospitato la curia, che ci si era trasferita per via del clima “scomodo” nella Roma di...