Matera e il suo pane sacro

Matera e il suo pane sacro

C’è una grande disputa sul confine tra Basilicata e Puglia, nel sud Italia. La lotta non è politica ne geografica, ma legata alla fama di un prodotto territoriale considerato sacro dagli abitanti del posto. Stiamo parlando di un paese della Puglia, Altamura e uno della Basilicata, Matera. Queste città si contendono il trono per il miglior pane dell’Italia meridionale. Mentre Altamura ha acquisito sempre maggiore riconoscimento per l’eccellenza della sua variegata panificazione (pane, focacce, biscotti, taralli …), Matera è principalmente impegnata nel mantenere la tradizione “sacra” del suo pane. Siamo stati in entrambe le città e abbiamo verificato di persona la superiorità delle due scuole di panificazione. Abbiamo quindi concluso che ad Altamura, la focaccia regna assoluta e indiscutibile (la migliore che abbiamo assaggiato nella nostra vita); ma riguardo al pane, pensiamo che Matera abbia qualcosa in più. Prima che qualcuno cominci a protestare per la nostra affermazione, vogliamo essere chiari: questo è il nostro personalissimo parere!!! A Matera, il pane è l’ultimo simbolo della resistenza di un popolo nato tra le rocce delle montagne. La città è uno dei rari esempi al mondo di continuità abitativa dal periodo neolitico ad oggi, più di 10 mila anni di storia che continua. Vuoi conoscere meglio la Basilicata? Clicca qui “Il neolitico è il periodo storico in cui l’essere umano migliora la coltivazione dei terreni. All’inizio si trattava di diverse varietà di cereali. Ecco, come tutto si riconduce qui a Matera e alla lavorazione del pane”, ci ha dichiarato Massimo Cifarelli, presidente del Consorzio di Tutela Pane di Matera IGP durante la nostra visita al Panificio Cifarelli, nel centro di Matera....
Cetara, il regno delle alici

Cetara, il regno delle alici

Situata tra Maiori e Vietri sul Mare, Cetara è uno dei 13 comuni che fanno parte della Costiera Amalfitana. Come quasi tutti i paesini della costiera, il comune di circa 2.340 abitanti in estate è invasa da orde di turisti per ogni singolo angolo delle tre piccole spiagge del suo litorale. Ma le bellezze di Cetara non si limitano a “sole e mare”. Infatti il paesino ha molto più da offrire oltre un bagno nelle sue spiagge. Nel porto di Cetara vengono scaricati ogni giorno tonnellate di un tipo di pesce che ha catapultato la città nella posizione di tappa gastronomica obbligatoria della costa tirrenica meridionale: le alici. Pescata in tutto il Golfo di Salerno, è stato a Cetara che l’alice ha guadagnato il podio di pesce di ampio uso in cucina! Conservate sotto sale, in olio di girasole, o meglio ancora olio d’oliva, come materia prima per varie salse, l’alice è la regina della cucina cetarese ed è onorata in ogni angolo della città. Vedi altre foto della nostra visita a Cetara Un particolare prodotto, tuttavia, si impone su tutte le altre ricette per la sua unicità e importanza. La colatura di alici può non sembrare  molto appetitosa quando la si descrive. È una “salsa” ottenuta per disidratazione e decomposizione della alici pressate e mantenute in una alta concentrazione di sale. Succo di pesce salato?! Questo è esattamente quello che ho pensato la prima volta che Aldo mi ha parlato della colatura di alici, e confesso che la sua peculiarità non mi ha svegliato molto l’appetito! Ma ho completamente cambiato idea un paio di mesi dopo, quando Aldo...

Tagliolini al San Daniele

Quando eravamo a San Daniele, a ristorante ci hanno consigliato una ricetta di primo con il prosciutto DOP da fare a casa. Eccola qui! (ricetta per quattro persone) Ingredienti 400g di tagliolini freschi 200g di prosciutto di San Daniele in fetta unica 4 fette di prosciutto di San Daniele tagliato sottile (da usare per la decorazione) 60g di olio extravergine 250g di panna fresca Sale e pepe a piacere Semi di papavero a piacere Preparazione 1. Con un coltello, tagliare la fetta di prosciutto a pezzettini e rosolare nell’olio in un tegame antiaderente 2. Aggiungere un pizzico di pepe e la panna fresca 3. Amalgamare bene e quando la salsa ha raggiunto l’ebollizione aggiungere i tagliolini a secco (senza averli precedentemente cotti nell’acqua) 4. Versare quindi nel tegame circa 80 cl di acqua bollente, un pizzico di sale e mescolare fino al completo assorbimento dell’acqua 5. Deve risultare molto morbido, se non lo fosse aggiungere un altro po’ di acqua bollente 6. Disporre il tutto in un piatto abbastanza grande , precedentemente cosparso di semi di papavero 7. Guarnire il piatto adagiando sopra ai tagliolini una fetta sottile di San...
Pastisada de caval

Pastisada de caval

La pastisada è un piatto tipico veronese che di origini antiche e curiose (vedi qui la storia). Una delle sua caratteristiche importanti è il lunghissimo tempo di cottura. Sono sette ore a fuoco lento! (ricetta per sei persone) Ingredienti 1kg di carne di cavallo 1kg di cipolla ½kg di pomodoro 1l di vino rosso secco 70 gr di olio di oliva 1 foglia di alloro 4 chiodi di garofano Ginepro, sale e pepe a piacere Preparazione 1. Tagliare la carne grossolonamente, metterla in una terrina e ricoprirla con il vino. 2. Lasciare macerare per 24 ore 3. In un casseruola mettere l’olio e fare rosolare la cipolla a il pomodoro tagliati a pezzettini 4. Sgocciolare la carne e metterla nella casseruola aggiungendo i chiodi di garofano 5. Lasciare cuocere per un’ora circa e mettere gli altri aromi e la metà del vino 6. Lasciare cuocere a fuoco moderato per altre sei ore, regolando con il vino qualora ci sia la necessità durante la cottura 7. Aggiungere sale e pepe verso fine...
Città di Rossini ci ha regalato la varicella… e i vincisgrassi!

Città di Rossini ci ha regalato la varicella… e i vincisgrassi!

Appena si entra a Pesaro non si può fare a meno di notare la scritta: “Città della musica – Città della bicicletta” e questa è già una bella introduzione per iniziare a conoscere questa città delle Marche che non avevamo mai visitato prima. Pesaro è legatissima al grande compositore Rossini, che è nato qui in città (1792-1868), dedicandogli vie, il teatro, il conservatorio, il famoso Rossini Opera Festival (il festival musicale lirico che dal 1980 si tiene ogni anno ad agosto a Pesaro) e ovviamente la casa/museo dove Rossini viveva. Per quanto riguarda le biciclette, si deve assolutamente menzionare la Bicipolitana. Si tratta di una rete di piste ciclabili articolata su tutto il territorio comunale e dove le “carrozze” sono le biciclette. Ancora in fase di completamento con diversi percorsi indicati da linee con diversi colori (proprio come una metro). Ci tengo a ricordare che, sin dal 1965, si svolge annualmente a Pesaro la Mostra del Nuovo Cinema, uno dei più importanti festival cinematografici italiani dedicato al cinema sperimentale. Leggi anche: Fano e la nostra sorpresa con sapore di mare e caffè Pesaro è una città con un bel lungomare con un passeggio piacevole e tante buone gelaterie e locali carini. Al centro della città c’è il Museo delle Ceramiche più completo e importante d’Italia. Raccoglie un totale di oltre 3400 ceramiche e prende inizio nel 1857, quando il comune di Pesaro compra le maioliche del cavaliere Domenico Mazza. Un locale che mi è piaciuto molto, scoperto per caso passeggiando per le stradine del centro, è la “Casetta Vaccaj” , un posto davvero particolare che risale ai primi anni...
Torta al testo

Torta al testo

La torta al testo é una ricetta tipica della città di Perugia. Una sorta di piadina/focaccia molto facile da fare però ci sono dei piccoli dettagli che devono essere seguiti per una torta perfetta! (ricette per due persone) Ingredienti 600 gr di farina 0 1/2 cucchiaino di bicarbonato 1/2 cucchiaino di sale 400 ml di acqua Preparazione 1. Mettere la farina in una terrina, aggiungere il bicarbonato e il sale e l’acqua un po’ alla volta. Mescolare tutto con una forchetta 2. Passare l’impasto sulla spianatoia e impastare fino a quando l’impasto sarà liscio ed omogeneo 3. Stendere l’impasto con un mattarello fino ad ottenere un disco di 1 cm di spessore 4. Bucherellare il disco con una forchetta per evitare che in cottura faccia le bolle 5. Riscaldare il testo sul fornello. Per capire se è sufficientemente caldo, versarci un po’ di farina sopra. Quando comincerà a inscurirsi , il testo è pronto 6. Cuocere per 10 minuti circa sempre girando l’impasto per non fare cuocere solo un lato. 7. Lasciare raffreddare un po’ fuori il testo prima di tagliarlo 8. Farcire a piacere. Le farciture più tradizionali sono con stracchino, prosciutto, formaggio e...

Tiella di polpo di Gaeta

La tiella è la ricetta per eccellenza di Gaeta. È stata creata alla fine dell´Ottocento. Quella di polpo è una delle più tradizionali. (per una tiella da 1kg./8 fette) Ingredienti (impasto) ½ kg di farina 10gr di lievito 15gr di sale 1 cucchiaino di olio extravirgine di oliva 300gr di acqua (ripieno) 800gr di polpo bollito 150gr di pomodori 40gr di olive nere snocciolate 1 spicchio d’aglio Prezzemolo Peperoncino Olio extravirgine di oliva Preparazione 1. Riempire d’acqua una pentola abbastanza capiente da contenere il polpo. Aggiungere sale tre volte tanto quello necessario per salare l’ acqua per la pasta (abbondante). Cuocere il polpo per 20 minuti e lasciarlo più 20 minuti di riposo nell’acqua. 2. In una ciotola, mettere il lievito con sale e olio. Aggiungete la farina man mano fino ad ottenere un impasto omogeneo, lavorandolo per almeno 10 minuti. 3. Avvolgere l’impasto in uno strofinaccio e fatelo lievitare per almeno mezz’ora dentro il forno spento. 4. Nel frattempo preparate il ripieno tagliando il polpo a pezzetti e condendolo con olio, prezzemolo, peperoncino, pomodori e le olive nere snocciolate. 5. Prendete due terzi dell’impasto e stendetelo con un matterello fino a ottenere una sfoglia dello spessore inferiore ad un centimetro. 6. Ungere una teglia rotonda di 35/36cm con l’olio e foderatela con il disco di pasta. 7. Mettete il ripieno sulla pasta in modo omogeneo. 8. Stendere l’impasto che resta e usarlo per ricoprire la tiella. Con l’aiuto del matarello, tagliare il bordo. Fare dei piccoli buchi nella parte superiore dell´impasto e con una forchetta fare una lieve pressione su tutto il bordo. 9. Infornare la tiella per...
Tiella, il piatto che da solo vale la visita a Gaeta

Tiella, il piatto che da solo vale la visita a Gaeta

C’è un piatto tipico a Gaeta che si può trovare solo in paese (e in qualche località vicina) per cui, vale la pena andarci apposta: stiamo parlando della tiella! Noi conoscendo questo “limite” l’abbiamo mangiata a pranzo e cena per due giorni di seguito. E avremmo continuato ancora se non fosse finito il viaggio! Per parlare della tiella dobbiamo tornare indietro nel tempo fino all’epoca dei Borboni (fine ottocento) i quali ne erano grandi estimatori, questo nonostante fosse un piatto di origine povera . Si tratta di una pizza farcita con diversi tipi di ripieni, attualmente i più apprezzati sono quelli classici di polpo o di scarole con olive, ma esistono altre buonissime varianti come calamari, alici, cipolle, baccalà e addirittura cozze! Leggi anche: Pizza era già sulla bocca di tutti nel 997 C’è uno stretto legame con il mare e i suoi prodotti, questo piatto nasce anche dalla necessitá di consumare il pescato e la farina. Pescatori e contadini portavano con se le tielle cucinate dalle proprie mogli come un pasto che poteva conservarsi a lungo. Infatti venivano usate anche come alimento durante viaggi di più giorni. Il signor Giordano che gestisce il panificio che appartiene alla sua famiglia dal 1890 ci svela: “Le massaie venivano al nostro forno con le tielle già impastate e farcite per cuocerle. Questi sono ricordi che mi raccontava mio nonno”. Abbiamo provato diversi forni in giro per Gaeta e soprattutto abbiamo chiacchierato con diverse persone riguardo l’ origine di questo piatto. Una versione storica che sembra mettere d’accordo tutti è quella dell’influenza pugliese: sembra che emigrati dalla provincia di Bari fossero anni addietro...

Frappe di carnevale

Questa ricetta è facilissima e di basso costo. (ricetta per quattro persone) Ingredienti 200g di farina 40g di burro 2 uova 1 cucchiaio di zucchero 1 limone Zucchero a velo Sale Olio di arachidi per friggere Preparazione In un piano di lavoro, impastare la farina, le uova, il burro, lo zucchero, un pizzico di sale e la scorza grattugiata del limone fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lasciare riposare l’impasto per 30 minuti circa coperto da pellicola in un luogo fresco. Tirarlo col mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile. Con l’aiuto di un coltello, tagliarlo a striscioline della larghezza di due dita. Scaldare l’olio in quantità abbondante in una pentola alta e friggere le frappe fino a farle diventare dorate. Scolare in carta assorbente, lasciare raffreddare e cospargerle di zucchero a...

Carciofi alla giudia

Per far per bene questa ricetta, il segreto è friggere i carciofi due volte. (ricetta per due persone) Ingredienti 2 carciofi mammole 1 limone 1,5lt di olio di oliva Pepe Sale Preparazione Pulire i carciofi rimuovendo le foglie esterne più spesse. Pelare anche i gambi togliendo la parte più filamentosa. Riempire una bacinella con acqua fredda e il succo del limone e mettere i carciofi a riposare  per 10 minuti circa. Scolare, asciugare bene e battere i carciofi tra loro per togliere tutta l’acqua. In una pentola alta far riscaldare l’olio. Immergere i carciofi quando l’olio sarà caldo e farli friggere per 15 minuti. Toglieteli dall’olio e lasciateli raffreddare capovolti in un vassoio per 20 minuti circa. Con una forchetta, aprire le foglie più interne. Condire i carciofi con sale e pepe e lasciateli riposare per altre 10 minuti. Spruzzare un po’ d’acqua e immergerli un’altra volta nell’olio caldo facendoli friggere per altri due minuti. Togliere i carciofi e asciugarli con dei fogli di carta assorbente. Servire...
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