Carnevale, a Roma è tempo di mangiare dolci

Carnevale, a Roma è
tempo di mangiare dolci

Il Carnevale si avvicina e ed arrivato il momento di mangiare i dolci tradizionali di questa festa. Nelle vetrine di praticamente tutti i panifici e pasticcerie, si possono trovare vassoi pieni di bignè di San Giuseppe, frappe e castagnole, dolci fritti preparati solo in questo periodo dell’anno. Il bignè di San Giuseppe è stato creato innanzitutto per onorare il santo, poi è diventato simbolo della festa del papà. E lo si associa anche al carnevale, visto che le due feste sono vicine. Il bignè (al sud chiamato zeppola di San Giuseppe) è un dolce tipico romano, (molto simile al bignè alla crema classico) che anticamente veniva venduto nelle strade. E’ costituito da un impasto fritto, ripieno di crema pasticcera e spolverato da zucchero a velo. Esiste anche la versione al forno, ma quella più tradizionale ,è appunto, fritta. (Vedi qui la ricetta) Altri dolci fritti di carnevale sono le frappe (o chiacchiere) particolarmente croccanti, a base di farina, burro, uova e scorza di limone con abbondante zucchero a velo. (Scopri la ricetta) La Castagnole romane sono delle golose frittelle a forma di pallina dalla grandezza di una castagna (da cui il nome) realizzate con un impasto molto semplice fatto con farina di frumento, amido di mais, lievito, uova, burro, zucchero ,cannella, chiodi di garofano e liquori per dolci come lo strega o l’alchermes, chiodi di garofano (e a volte cardamomo). Tutto coperto da zucchero a velo. (Ecco come preparare la ricetta) Festa tutto l’anno Parlando di pasticceria tipica, possiamo dire che Roma non è fatta solo di Carnevale, ci sono altri dolci tradizionali che si possono trovare tutto l’anno...

Frappe di carnevale

Questa ricetta è facilissima e di basso costo. (ricetta per quattro persone) Ingredienti 200g di farina 40g di burro 2 uova 1 cucchiaio di zucchero 1 limone Zucchero a velo Sale Olio di arachidi per friggere Preparazione In un piano di lavoro, impastare la farina, le uova, il burro, lo zucchero, un pizzico di sale e la scorza grattugiata del limone fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lasciare riposare l’impasto per 30 minuti circa coperto da pellicola in un luogo fresco. Tirarlo col mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile. Con l’aiuto di un coltello, tagliarlo a striscioline della larghezza di due dita. Scaldare l’olio in quantità abbondante in una pentola alta e friggere le frappe fino a farle diventare dorate. Scolare in carta assorbente, lasciare raffreddare e cospargerle di zucchero a...

Bignè di San Giuseppe

Questa ricetta fu creata in onore al santo però, pian piano è diventata un dolce di Carnevale. (ricetta per quattro persone) Ingredienti (per l’impasto) 150g di farina bianca 200g di acqua 60g di zucchero 80 g di burro 4 uova Sale Olio di arachidi per friggere (per il ripieno) 200 ml di latte intero 50ml di panna fresca 20g di amido di mais 70g di zucchero 3 tuorli d’uovo ½ bacca di vaniglia Preparazione (crema) In una pentola alta, versare il latte, la panna e l’interiore della bacca di vaniglia e scaldare la mescola finché cominci a bollire. Spegnere il fuoco e lasciare riposare per 5 minuti. In una ciotola, mescolare con un sbattitore elettrico i tuorli e lo zucchero fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiungere l’amido di mais. Unire il composto al latte con la panna e la vaniglia. Accendere nuovamente il fuoco e mescolare il composto finché diventi denso. Spegnere il fuoco e lasciare raffreddare. (impasto) Bollire l’acqua e il burro insieme a un pizzico di sale in una pentola. Spegnere il fuoco e versare, a pioggia, la farina. Mescolare bene. Mettere l’impasto un’altra volta a fuoco medio e lasciarlo cuocere, sempre mescolando, fino a che cominci a staccarsi della pentola. Spegnere il fuoco e aggiungere le uova e lo zucchero mescolando bene. Versare l’impasto in una ciotola e lasciarlo riposare per 30 minuti al coperto. Prendere due cucchiai e formare delle palline medie con l’impasto. Mettere a bollire l’olio in quantità abbondante in una pentola alta. Lasciare friggere senza muovere troppo le palline finche diventino dorate. Scolare le palline in carta assorbente e lasciare raffreddare....
C’è anche una Roma per i piccoli

C’è anche una Roma per i piccoli

Non è sempre facile trovare luoghi specifici di intrattenimento per i bambini, e durante un viaggio come il nostro, diventa ancora più difficile. Sebbene genitori ancora inesperti, Aldo e io possiamo immaginare che visitare monumenti, paesaggi naturali, musei e ristoranti sarebbe semplicemente perfetto per noi due, ma non così attraente per Maria. Per rendere il viaggio piacevole anche per lei, abbiamo deciso di includere nel nostro programma, ove possibile, divertimenti per bambini. Abbiamo fatto un “test” qui Roma e abbiamo notato che uno o due ore dedicate a giocare con Maria,cercando posti adatti alle sue esigenze ed etá, ci garantisce giornate assolutamente migliori! E possiamo assicurare che il divertimento coinvolge anche noi! Abbiamo iniziato con due posti del genere che consigliamo vivamente qui a Roma.E ce ne saranno molti altri, qui e in altre località dove passeremo. Ci auguriamo che questi suggerimenti possano aiutare anche altri genitori che viaggiano coi loro bimbi per l’Italia. Bartolucci: La casa di Pinocchio è vicina al Pantheon Nel centro di Roma, la città eterna, dove si dice che nulla cambia o muore, anche le favole si mantengono vive e con un indirizzo fisso. Dopo aver tanto sentito raccontare di una di queste, abbiamo deciso di portarci Maria: La casa di Geppetto e Pinocchio si trova a pochi metri dal Pantheon, nel centro storico, posto in in cui si può trovare anche una delle migliori granite di caffè della città (ma questa è un’altra storia, vero?!). Qui, per oltre dieci anni, l’artigiano e carpentiere Francesco Bartolucci ha aperto uno dei suoi negozi di giocattoli in legno. Ma il posto non è mai stato conosciuto...
Ninfa delle tavole romane

Ninfa delle tavole romane

Il carciofo è venerato in Italia. Sto parlando di una venerazione vera e propria non di una metafora . La pianta è indissolubilmente legata alla storia dei Greci e dei Romani, facendo parte della mitologia. Nell’antichità c’era una bellissima ninfa di nome Cynara. Divinità dagli occhi verdi e viola, doveva il suo nome a causa del colore dei suoi capelli grigio cenere. Un giorno Zeus la vide e rimase affascinato dalla sua bellezza, se ne innamorò follemente. Visto che non era ricambiato, in un momento di rabbia, il Re degli Dei trasformò Cynara in una pianta spinosa: il carciofo. La leggenda è conservata tutt’oggi nel suo nome. La pianta è scientificamente chiamata in latino Cynara cardunculus. Nel corso del tempo, le credenze sono cambiate, ma il carciofo ha ancora il suo trono nelle cucine di tutto il paese. Tra il calore di pentole, fornelli e spezie varie , rivela il suo cuore morbido e da ninfa diventa Dea. Da quando sono arrivata in Italia, ho sperimentato almeno 15 diverse ricette con carciofi. Quasi ogni città o regione ha la propria ricetta, oltre al rapporto mitologico con la pianta, l’Italia è storicamente il più grande produttore di carciofi. Secondo un sondaggio realizzato da Bayer CropScience e divulgato in un libro pubblicato all’inizio di quest’ anno *, l’Italia è oggi responsabile del 35% della produzione di carciofi nel mondo , per un totale di 500.000 tonnellate / anno. Un italiano medio mangia 8 kg di carciofi all’anno. Altrove in Europa, il numero scende a 2 kg / anno. Nella zona di Roma, i carciofi coltivati hanno il marchio IGP (Indicazione Geografica...

Carciofi alla giudia

Per far per bene questa ricetta, il segreto è friggere i carciofi due volte. (ricetta per due persone) Ingredienti 2 carciofi mammole 1 limone 1,5lt di olio di oliva Pepe Sale Preparazione Pulire i carciofi rimuovendo le foglie esterne più spesse. Pelare anche i gambi togliendo la parte più filamentosa. Riempire una bacinella con acqua fredda e il succo del limone e mettere i carciofi a riposare  per 10 minuti circa. Scolare, asciugare bene e battere i carciofi tra loro per togliere tutta l’acqua. In una pentola alta far riscaldare l’olio. Immergere i carciofi quando l’olio sarà caldo e farli friggere per 15 minuti. Toglieteli dall’olio e lasciateli raffreddare capovolti in un vassoio per 20 minuti circa. Con una forchetta, aprire le foglie più interne. Condire i carciofi con sale e pepe e lasciateli riposare per altre 10 minuti. Spruzzare un po’ d’acqua e immergerli un’altra volta nell’olio caldo facendoli friggere per altri due minuti. Togliere i carciofi e asciugarli con dei fogli di carta assorbente. Servire...
Tutte le strade portano allo street food romano

Tutte le strade portano allo street food romano

La tradizione dello street food e finger food romano è un mondo davvero interessante e appetitoso, consigliata sopratutto ai turisti che vogliono provare qualcosa di buono, particolare e allo stesso momento veloce da mangiare. Un take away goloso per non interrompere la passeggiata in città. Anche chi vive a Roma non può fare a meno dello sfizioso cibo di strada, da mangiare al volo o farne un pasto completo. Stiamo parlando di specialità come pizza bianca con mortadella, supplì, filetti di baccalà, fiori di zucca, panini con la porchetta o anche sperimentare qualcosa di nuovo come il “trapizzino”. Una delle prime cose che mi ha impressionato nelle strade romane, sono stati i cosidetti “zozzoni”, i quali nonostante il nome poco attraente sono i veri protagonisti della night life romana “ignorante”e golosa. Sono dei furgoni o chioschi posti in angoli strategici,dediti alla vendita di grassezze varie. Spargono fumi e profumi di cibo nella città da far venir fame nel dopocena inoltrato, e oltre a panini vari fatti al momento,immancabile è il tradizionale panino con la porchetta, per cui vale la pena ungersi le mani! Il panino con la porchetta migliore resta comunque alle fraschette dei Castelli Romani (Ariccia su tutti ma anche Albano, Marino,Genzano etc.), abbiamo trovato fraschette anche in città, che ricreano gli stessi sapori e atmosfere rustiche. Altra particolarità romana è la grande varietà di gusti delle pizze al taglio. Queste pizze cotte in teglia si possono trovare davvero in abbondanza in ogni quartiere romano, il che non è così comune in altre città e regioni italiane. L’unico difetto forse è il prezzo, visto che un trancio di dimensione...
Il quartiere più multietnico di Roma

Il quartiere più
multietnico di Roma

Uno dei miei quartieri preferiti di Roma è l’Esquilino, forse il simbolo della multietnicità romana, un quartiere fatto di colori, profumi, lingue e culture diverse, mercati con merci di ogni tipo e provenienza. E’ come fare un viaggio nel mondo restando in una piazza: piazza Vittorio Emanuele che è il cuore stesso del quartiere. Ed è sempre nello stesso quartiere che si può trovare anche la Chinatown romana (con enormi e fornitissimi supermercati dei loro prodotti e probabilmente i migliori ristoranti cinesi a Roma). Il posto che frequento più spesso è il Mercato dell’Esquilino, che è la sintesi di quanto ho detto fin ora, si può trovare davvero ogni cosa da qualunque posto del mondo: dalla pastramă rumena al bok choy cinese, frutta tropicale brasiliana, peruviana, colombiana, jalapeños e habaneros messicani ,curry e garam masala indiani e bengalesi, salsicce Sai-Ua thailandesi, vari tipi e formati di riso, cereali, solo per conoscere le varie spezie ci sarebbe da passarci una giornata intera… e potrei continuare l’elenco all’infinito! Si può trovare ad esempio anche della ottima picanha brasiliana. A tal proposito ho un aneddoto da raccontare: tempo fa un ex ambasciatore del brasile a Roma, che aveva saudade della buona carne brasiliana tagliata alla loro maniera , sognava di farsi un bel churrasco nel suo giardino e cercava quindi una buona macelleria fornita della loro carne, di alta qualità. Da buon ambasciatore aveva un cuoco in casa, ciònonostante voleva scegliersi e cucinarsi la carne personalmente come faceva nel suo paese d’origine. Gira e rigira trova quel che cerca proprio in questo mercato. Il macellaio all’inizio neanche sapeva chi fosse il suo...

Cacio e pepe: la più
“semplice” de tutte le ricette

Pecorino, pepe e pasta. La regina della semplicità quando bene fatta è una delle ricette più gustose da Roma. La difficoltà è raggiungere il tempo perfetto di cottura, fondamentale per la cremosità del piatto. (ricetta per quattro persone) Ingredienti 500g di spaghetti 300g di pecorino grattugiato Pepe in grano e sale Preparazione Cuocere la pasta in acqua bollente con un po’ di sale. Nel frattempo, aggiungere quattro cucchiai della acqua della cottura al pecorino grattugiato. Scolare la pasta al dente e aggiungere il pecorino. In caso che la pasta rimanga un po’ asciutta, aggiungere un po’ di più della acqua della cottura. Al momento di servire la pasta, spolverare sopra un altro po’ di pecorino e il pepe macinato al...

Amatriciana: guanciale,
pomodoro e pecorino

Un guanciale bello stagionato e un pecorino romano DOP sono un buon inizio per fare una amatriciana saporita. Pure se il piatto è stato creato nel cittadina d’Amatrice, nel confine del Lazio con L’Abruzzo, ormai è diventato uno dei più famosi piati tipici romani. (ricetta per quattro persone) Ingredienti 400g di spaghetti o bucatini 250g di guanciale 4 pomodori maturi 100g pecorino gratugiatto 4 cucchiai d’olio 1 peperoncino non molto piccante Sale Preparazione Immergere i pomodoro nell’acqua bollente per 20 secondi circa, scolargli, pelargli e tagliargli a pezzettini, buttando i semi e conservando il succo. Cuocere la pasta in acqua bollente con un po’ di sale. Tagliare il guanciale a pezzettini più o meno piccoli e friggerlo in una padella con l’olio e il peperoncino finche loro diventino dorati. Aggiungere il pomodoro e a lasciare la salsa cuocere per altri 10 minuti. Scolare la pasta al dente e mischiarla con il pecorino a strati nella padella con la salsa di pomodoro e guanciale. Aggiungere una spolverata di pecorino sopra prima di...
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